Parole di Elisa Cazzato | Fotografia di Federica Livia Giangregorio

Un gentile signore ci ospitò a palazzo.

Egli creava sogni che incantavano il mondo, eterni capolavori.

Attraverso un cortile porticato, un giardino segreto sussurrava un ondeggiare lieve, come di vele: il signor stilista aveva immaginato per i suoi ospiti un lieto sostare, accarezzati dal vento e dal sole.

Tutto nel palazzo parlava della sua opera: esso, come una reggia fatata, dischiudeva meraviglie al nostro passaggio, tra note regali d’incenso.

Il palazzo, sacro come una chiesa, custodiva i lavori del Genio, mirabilmente esposti.

Erano rappresentazioni dell’amore per momenti di profonda quiete tra intrecci prestigiosi e preziosi ricordi dorati.

Il palazzo ci invitava anche alla leggerezza del gioco: un mazzo di carte, abitato da persone vestite secondo il gusto dello stilista, proponeva figure enigmatiche e misteriose. L’Eremita si stagliò sicuro al nostro sguardo: egli portava sul capo una nuvola, forse un presagio del nostro ingresso nel regno del sogno?

E infatti la stanza successiva ci trasportò in pensieri mosaicati nella madreperla: ogni tessera custodiva la bellezza dello studio, il gusto della concentrazione.

Infine il nascosto boudoir racchiudeva l’apice del sogno: il momento di dedizione a sé stessi più privato, in un incanto specchiato.

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Questo racconto è basato sull’esperienza vissuta durante la Design Week 2023 a Palazzo Orsini, sede storica dell’atelier privé di Giorgio Armani. Per la prima volta il palazzo è stato aperto al pubblico e in esso è stata presentata anche la prima collezione outdoor del marchio.

Nelle sale del palazzo sono state allestite le collezioni indoor, a partire dai complementi d’arredo per la veranda, per arrivare fino agli oggetti più preziosi e ricercati, come le riedizioni di mobili iconici realizzati con materiali preziosi e l’altissima artigianalità della Haute Couture.

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